Monviso

Nelle valli del Monviso si possono praticare molte attività escursionistiche outdoor utili, oltre che al proprio benessere psico-fisico, a far conoscere la montagna sotto tanti punti di vista differenti.

La rete sentieristica che ruota intorno al Viso è assai vasta, con percorsi usufruibili in molti periodi dell’anno e con difficoltà varie. Partendo dalle semplici escursioni della media e bassa valle come i tracciati del Mombracco in val Po si può passare ai sentieri di alta montagna come quelli del Giro del Monviso.

La proposta di MonvisoPiemonte è quella di camminare insieme ad accompagnatori esperti che, oltre alla conoscenza dei tracciati offrono una lettura del territorio più approfondita.

Durante tutto l’anno è possibile fare il trekking del Giro del Monviso in estate, leciaspolate in inverno, ed effettuare molte escursioni di uno o più giorni in primavera e in autunno. E senza tralasciare la bici… strade sterrate e sentieri, variamente impegnativi, sono a disposizione di chi vuole dedicarsi alla scoperta del territorio in sella alla propria mountain bike (MTB).

Per tutto quello che volete provare è sempre una buona regola misurare le proprie aspettative con le proprie capacità e situazioni fisiche, ricordiamoci che la prima regola da rispettare in montagna è la sicurezza, propria e degli altri.

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Saluzzo
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Staffarda
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Manta
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Staffarda

Fondata tra il 1122 ed il 1138 sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo, l’Abbazia benedettina cistercense aveva raggiungo  in pochi decenni una notevole importanza economica quale luogo di raccolta, trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti, rese fertili dai monaci con estese e complesse opere di bonifica.

L’importanza economica aveva portato all’abbazia privilegi civili ed ecclesiastici che ne fecero il riferimento della vita politica e sociale del territorio.

Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio; dal 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II,  vennero effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura.

Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro,  ed eretti  in Commenda.

Del complesso abbaziale si apprezzano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione,  il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare, la Foresteria; gli altri edifici costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le  storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.

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Castello della Manta

Sulla collina in direzione di Cuneo, a quattro chilometri dal centro di Saluzzo, si trova il Castello della Manta, frutto di numerose aggregazioni che si sono aggiunte all’originario nucleo fortilizio del XIII secolo.

All’inizio del Quattrocento il castello iniziò ad assumere l’aspetto attuale e, grazie all’opera della nobile famiglia dei Saluzzo della Manta, si trasformò gradualmente da piazzaforte medievale in palazzo signorile.

All’interno si susseguono diversi ambienti di prestigio ma soprattutto il salone Baronale a meritare una visita particolarmente attenta per il ciclo di affreschi che ne ricopre totalmente le pareti, una rara testimonianza di pittura profana tardogotica del nord Italia.

I dipinti, affrescati poco dopo il 1420 e attribuiti al “Maestro della Manta”, raffigurano una successione di prodi e di eroine, ripresi dalla tradizione iconografica classica ebraica e cristiana e raffigurati con preziosi abiti quattrocenteschi: sono diciotto figure quasi a grandezza naturale, che si stagliano su un fondo color pergamena.

Nella parte di fronte si può invece ammirare la cosiddetta “Fontana della Giovinezza”, antico sogno dell’eterna gioventù secondo la tradizione dei romanzi francesi medioevali e allegoria di moda nei castelli d’oltralpe del ‘300. Con arguzia e sarcasmo è descritta la cavalcata di imperatori, vescovi, regine in una corsa affannosa per riacquistare il vigore della lontana giovinezza.

Degna di visita è ancora la Sala delle Grottesche, decorata da figure allegoriche e scene mitologiche, testimonianza importante della cultura manierista nel saluzzese.
Accanto al castello è la chiesa castellana di Santa Maria che custodisce al suo interno due ambienti di particolare pregio pittorico, entrambi recentemente restaurati.

Dal 1984 il castello e il parco sono stati donati dai conti De Rege Theusauro al FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, che ne ha curato l’apertura al pubblico e l’organizzazioni di eventi e manifestazioni

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Saluzzo

Dalla piazza della Castiglia ha inizio Salita al Castello, su cui si affacciano una serie di palazzi nobiliari tra i quali la Casa delle Arti Liberali, decorata a grisailles, il Palazzo di Città con i notevoli fregi in cotto ed i dipinti del 1601, la Torre Civica e il Palazzo Della Chiesa, particolare inserto barocco nel tessuto medievale.

È possibile salire sulla torre per godere dello splendido panorama sul Monviso e la pianura. Una stradina si apre sulla piazzetta che ospita la chiesa di S. Giovanni, autentico capolavoro d’arte, con il suo caratteristico campanile romanico-gotico. All’interno ritroviamo dipinti di Pietro da Saluzzo (metà ‘400), un polittico rinascimentale di Pascale Oddone (1535) inserito nella cappella barocca del Rosario, il silenzioso chiostro gotico (su cui si affacciano la Sala Capitolare, con mausoleo dedicato a Galeazzo Cavassa, vicario generale del marchesato, ed il refettorio dei monaci), l’abside divenuta cappella di sepoltura dei Marchesi, capolavoro della scultura gotico-borgognona di fine quattrocento eseguito in pietra grigio-verde proveniente dalle cave della valle Po. Qui é sepolto l’ultimo marchese Ludovico II, in un sepolcro in marmo opera di B. Briosco in stile rinascimentale.

Proseguendo in Via S. Giovanni si giunge a Casa Cavassa, esempio di abitazione signorile del ‘500. Dopo i notevoli restauri di fine ottocento voluti da Emanuele Tapparelli d’Azeglio, grazie ai quali divenne Museo Civico, si presenta in ottimo stato di conservazione con un’interessante esposizione di arredi, affreschi, oggetti d’arte, tra cui spicca le famosa “Madonna della Misericordia” di Hans Clemer, datata 1499.

Uscendo da Casa Cavassa si fiancheggia il settecentesco Palazzo dei Marchesi del Carretto, che ci avvicina alla chiesetta di S. Bernardo ed al Belvedere, da dove si può godere il panorama della pianura sottostante.

Scendendo lungo le viuzze acciottolate e le ripide gradinate si giunge  alla Cattedrale situata fuori dal concentrico delle antiche mura. Fu realizzata in breve tempo dal 1491 al 1511 in stile tardo gotico. All’interno colpisce l’altare maggiore, uno scenografico gruppo scultoreo barocco dell’Assunta in cielo, ed il grandioso organo sul lato destro, mentre la navata di sinistra ospita una cappella dove sono raccolte le reliquie del patrono S. Chiaffredo e dove é ospitato un pregevole polittico con figure di santi di Hans Clemer.

Risalendo attraverso l’antica Porta Santa Maria e la medievale Via dei Portici Scuri si raggiunge la caratteristica Piazzetta dei Mondagli su cui si affaccia la casa natale dello scrittore Silvio Pellico, affascinate esempio di abitazione borghese settecentesca.

Per gli amanti della natura, c’è la possibilità di visitare il Giardino Botanico di Villa Bricherasio situato in collina poco lontano dal centro storico. Si tratta di un vero e proprio giardino botanico, primo agriturismo culturale e didattico del nostro paese con un parco diviso in tre distinte zone fito-climatiche.
Saluzzo è uno dei più esclusivi centri dell’antiquariato, del mobile d’arte e del restauro. Anche l’artigianato del ferro e del legno vanta un’antica tradizione continuata dalle botteghe a conduzione familiare e valorizzata dalle Mostre dell’Antiquariato (maggio) e dell’Arredamento (settembre).

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