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Dal B&B Cascina Giselberga ai musei di Saluzzo
Dopo un periodo di pausa invernale, peraltro intervallato da numerose aperture domenicali, dal 1° marzo hanno riaperto i musei di Saluzzo.
Due passi a Lagnasco per Fruttinfiore dal 7 al 9 aprile
Monviso
Nelle valli del Monviso si possono praticare molte attività escursionistiche outdoor utili, oltre che al proprio benessere psico-fisico, a far conoscere la montagna sotto tanti punti di vista differenti.
La rete sentieristica che ruota intorno al Viso è assai vasta, con percorsi usufruibili in molti periodi dell’anno e con difficoltà varie. Partendo dalle semplici escursioni della media e bassa valle come i tracciati del Mombracco in val Po si può passare ai sentieri di alta montagna come quelli del Giro del Monviso.
La proposta di MonvisoPiemonte è quella di camminare insieme ad accompagnatori esperti che, oltre alla conoscenza dei tracciati offrono una lettura del territorio più approfondita.
Durante tutto l’anno è possibile fare il trekking del Giro del Monviso in estate, leciaspolate in inverno, ed effettuare molte escursioni di uno o più giorni in primavera e in autunno. E senza tralasciare la bici… strade sterrate e sentieri, variamente impegnativi, sono a disposizione di chi vuole dedicarsi alla scoperta del territorio in sella alla propria mountain bike (MTB).
Per tutto quello che volete provare è sempre una buona regola misurare le proprie aspettative con le proprie capacità e situazioni fisiche, ricordiamoci che la prima regola da rispettare in montagna è la sicurezza, propria e degli altri.
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Staffarda
Fondata tra il 1122 ed il 1138 sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo, l’Abbazia benedettina cistercense aveva raggiungo in pochi decenni una notevole importanza economica quale luogo di raccolta, trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti, rese fertili dai monaci con estese e complesse opere di bonifica.
L’importanza economica aveva portato all’abbazia privilegi civili ed ecclesiastici che ne fecero il riferimento della vita politica e sociale del territorio.
Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat invasero l’Abbazia distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio; dal 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II, vennero effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura.
Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia ed i suoi patrimoni divennero proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ed eretti in Commenda.
Del complesso abbaziale si apprezzano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare, la Foresteria; gli altri edifici costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante l’Abbazia e le cascine.
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